Auuuu Auuuu! Non sto ululando alla luna, ma a voi miei piccoli amici!
E’ un ululato di benvenuto per accogliervi alla Wolfsoniana, il museo, di cui sono il guardiano!
Un lupo come custode direte voi? Eggià perché in inglese Wolfson vuol dire “figlio del lupo”!
Qui andremo alla scoperta delle opere raccolte in giro per il mondo dal collezionista americano Micky Wolfson: non solo statue e dipinti, ma anche manifesti, libri, servizi di piatti e tazzine decorati, sedie, mobili o stanze interamente arredate. Per lui il loro valore più grande è che sono tutti oggetti capaci di raccontare un periodo storico (quello tra il 1880 e il 1945) particolarmente ricco di eventi e cambiamenti.
Avete voglia di seguirmi? E allora miei giovani lupetti..si parte!


Fioriera per le Terme Berzieri di Salsomaggiore
Ve lo avevo detto che ci sono oggetti di ogni tipo! Qui troviamo letti che assomigliano a piramidi dell’Antico Egitto, mobili contenitori dalle forme strane, fatti di legno pregiato e altri materiali preziosi, manifesti e disegni che ci mostrano luoghi e paesi diversi dal nostro…
Pensate che c’è stato un periodo in cui questi oggetti piacevano molto a chi amava ricreare intorno a sé, in modo un po’ fantasioso, l’atmosfera di mondi lontani.
Anche questa fioriera, con i suoi decori che assomigliano a quelli dell’Estremo Oriente, è stata realizzata per questo motivo. Se la guardate attentamente vedrete teste di leone, ondine o bollicine d’acqua, zampilli di fontane, tutti ordinati in fila come le note di uno strano spartito musicale, pronto per chi vuole giocare con la voce… Provate tutti insieme a dare un suono a ogni gruppo di segni, dal basso verso l’alto, seguendo le linee ora lentamente, poi più veloci, anzi velocissimi. Che motivetto ne è venuto fuori? Se volete potete chiuderlo con un ruggito!
La notte
Gli oggetti esposti alla Wolfsoniana raccontano la Storia, ma anche tante storie… Con la “Cameretta del bambino” l’artista Antonio Rubino realizza per il figlio di un suo amico un’intera stanza illustrata con tanti buffi personaggi disegnati su pareti, sedie, armadi, letto e comodino. Ma, come vedete in questa sala dedicata all’artista Duilio Cambellotti, non solo i bambini amano circondarsi di mobili modellati e decorati con fantasia


Questo mobile, intitolato “La notte” può raccontarci tante storie diverse a seconda di come lo guardiamo. Da lontano vediamo sul legno un cielo pieno di nuvole, ma se ci avviciniamo con il focalizzatore scopriamo che in realtà le nuvole sono… Osservatele bene, anzi beee-beeene, ma fate attenzione: se provate a contarle potreste cadere tutti addormentati.
Sedie
Nelle ultime sale del museo ci sono oggetti e mobili più moderni, vicini alla vita di tutti i giorni.
Alcuni sono pezzi unici costruiti da artisti o artigiani, altri arredi invece sono stati progettati per essere prodotti in serie a livello industriale, cioè in un numero molto alto di esemplari, come molti oggetti che abbiamo a casa oggi, come la serie di sedie!
Sono una diversa dall’altra per colore e materiale, ma anche più grandi e più piccole, più comode per riposarsi o più resistenti per accogliere persone robuste… Chissà che personaggi si sono seduti su di esse! Un bambino e una bambina birichini? Il figlio di un gigante? Una nonna stanca dopo la spesa? Un ferroviere che ha perso il treno e ne sta aspettando un altro? Facciamo galoppare la fantasia!

Miei piccoli lupetti, io vi ringrazio di essere venuti nella tana del Lupo 😜e spero che vi siate divertiti! Tornate presto!